Holding pure e deduzione degli interessi passivi

Una problematica di non poca rilevanza in tema di Holding è rappresentata dalla deduzione degli interessi passivi. Per le società di partecipazione non finanziaria (i.e. Holding c.d. industriali), qualora svolgano esclusivamente attività di detenzione di partecipazioni (i.e. Holding pure), possono presentarsi situazione spinose quanto alla deducibilità degli interessi passivi, in quanto per tali società l’unica voce di ricavo è rappresentato dai proventi finanziari di conto economico, rappresentate dalle voci C.15 (dividendi) e C.16 (proventi finanziari derivanti da crediti o titoli iscritti in attivo circolante o proventi da titoli immobilizzati). Tali componenti positivi, per sua natura, non sono ricompresi nel calcolo del Rol ex. art 96 Tuir, di conseguenza tali situazioni generano in capo alle società situazioni di indeducibilità degli oneri finanziari.

Holding miste e deduzione degli interessi passivi

Il discorso parzialmente cambia in caso di Holding non finanziarie c.d. miste ossia quelle società che svolgono oltre all’attività di mera gestione di partecipazione anche altre attività come la gestione immobiliare ovvero l’attività di produzione o scambio di beni e/o servizi. In tal caso all’interno del Rol vi rientrano tutti i ricavi e proventi della gestione caratteristica ossia i ricavi da affitti degli immobili e/o i ricavi derivanti dalla vendita di beni o prestazioni di servizi.

Holding miste, immobili patrimonio e interessi passivi

Il discorso si complica in caso di possesso di immobili patrimonio da parte di Holding. Gli immobili patrimonio sono quella tipologia di fabbricati che non sono strumentali per l’esercizio dell’attività di impresa (sia per natura che per destinazione) e sono diversi dagli immobili c.d. merce (beni destinati alla produzione o scambio di beni o servizi). Tali beni sono imponibili secondo l’art. 90 del Tuir, ovverosia concorrono a formare il reddito secondo le regole proprie dei redditi fondiari. Un approfondimento merita la disciplina degli interessi passivi relativi agli immobili patrimonio, detenuti tramite Holding.

Interessi passivi e immobili patrimonio

Vi sono tre tipologie di interessi passivi:

  • Interessi passivi relativi a finanziamenti contratti per la costruzione o l’acquisto di immobili patrimonio; tali interessi passivi sono considerati deducibili nei limiti dell’art. 96 del Tuir. In caso di immobili patrimonio detenuti da una Holding mista, se la stessa realizza ricavi diversi da proventi finanziari e dividendi da partecipazione, potrebbe realizzare le condizioni previste dall’art 96 del Tuir per dedurre tali oneri.
  • Interessi passivi relativi a finanziamenti contratti per finalità differenti rispetto alla costruzione o ristrutturazione degli immobili patrimonio; generalmente si riferiscono agli oneri finanziari sostenuti su finanziamenti c.d. di funzionamento che servono a coprire i costi di manutenzione ordinaria eseguiti sugli immobili patrimonio. Per espressa previsione normativa, tali interessi risultano indeducibili ai sensi dell’art 90 del Tuir.
  • Interessi passivi relativi a finanziamenti ipotecari finalizzati all’acquisto di immobili patrimonio destinati alla locazione da parte di società c.d. di gestione immobiliare. Tali interessi passivi concorrono all’abbattimento del reddito imponibile senza bisogno del superamento del test del ROL. La possibilità di dedurre tali interessi è riservata esclusivamente alle società immobiliari di gestione passiva, vale a dire a quelle società il cui attivo patrimoniale è costituito per la maggior parte dal valore normale degli immobili destinati alla locazione e i cui ricavi sono rappresentati per almeno due terzi da canoni di locazione. In caso di Holding mista, la condizione è soddisfatta laddove l’attivo patrimoniale, benché costituito per la maggior parte dal valore contabile delle partecipazioni immobilizzate (e degli altri elementi patrimoniali ad esse correlate), è espresso da beni immobili destinati alla locazione il cui valore normale sia maggiore rispetto al valore contabile degli altri beni detenuti dalla holding. Altra condizione è la prevalenza di due terzi dei ricavi ritraibili dagli immobili destinati ad attività di locazione.


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