Assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci
- 18/01/2023
- Posted by: nicolaforner
- Categoria: Bilancio e Contabilità, Operazioni straordinarie

Nei precedenti articoli ho parlato dell’assegnazione agevolata di beni ai soci https://www.nicolaforner.it/bilancio-e-contabilita/assegnazione-agevolata-di-beni-ai-soci/. La strada “alternativa” che può essere presa in considerazione dal contribuente è la cessione agevolata di beni. Tra le due strade il contribuente può scegliere quale percorrere e la valutazione discende da questioni di carattere fiscale e finanziarie che verranno affrontate nel proseguo attraverso uno esempio numerico.
Assegnazioni e cessione agevolate di beni ai soci
Si ipotizzi che una società di capitali detenga due immobili abitativi concessi in uso ai soci. Per semplicità i due immobili hanno lo stesso valore commerciale e ciascuno è iscritto a bilancio per Euro 300.000, frutto di una rivalutazione L. 104/2020 per Euro 200.000. Applicando i valori catastali invece i beni valgono Euro 80.000 ciascuno. Si ipotizzi, inoltre, che la società abbia riserve di utili per Euro 300.000 e che a fronte della rivalutazione di bilancio abbia iscritto riserve in sospensione di imposta per Euro 388.000 (Euro 200.000*2 al netto del 3%).
Assegnazione agevolata e cessione agevolata: tassazione diretta
In caso di assegnazione agevolata dell’immobile al socio, ai fini delle imposte dirette, applicando il valore catastale come base imponibile di calcolo della plusvalenza da assegnazione, le imposte da versare sono le seguenti (per singolo immobile):
Plusvalenza/minusvalenza da assegnazione: 80.000 – 300.000= – 220.000 –> nessuna imposta da pagare. Minusvalenza indeducibile per la società in quanto non “pagata” finanziariamente dal socio assegnatario
Distribuzione (fiscale) della riserva utili di Euro 150.000 tramite assegnazione del bene al socio: 80.000* 26%= 20.800
Distribuzione (fiscale) della riserva in sospensione di imposta per Euro 150.000 tramite assegnazione del bene al socio: 150.000* 13%= 19.500
Quindi per ciascun immobile del valore di mercato di Euro 300.000 all’atto di assegnazione del bene al socio le imposte dirette da pagare sono pari ad Euro 40.300.
Si ipotizzi ora che anziché assegnare l’immobile, la società intenda cederlo al socio “assegnatario”. Ai fini delle imposte dirette, assumendo sempre il valore catastale come base imponibile di calcolo della plusvalenza da cessione, le imposte da versare sono calcolate nel seguente modo (per singolo immobile):
Plusvalenza/minusvalenza da cessione: 80.000 – 300.000= – 220.000 –> nessuna imposta da pagare. Minusvalenza indeducibile per la società in quanto il socio paga il bene 80.000 e non per il valore di mercato (Euro 300.000).
Distribuzione (fiscale) della riserva utili tramite cessione del bene: nessuna in quanto nella cessione al contrario dell’assegnazione il bene viene pagato.
Quindi per ciascun immobile del valore di mercato di Euro 300.000 all’atto di cessione del bene al socio le imposte dirette da pagare sono pari ad Euro 0.
Assegnazione agevolata e cessione agevolata: tassazione indiretta
Per quanto riguarda la fiscalità indiretta l’operazione di assegnazione rispetto alla cessione dell’immobile non comporta alcuna differenza di imposizione. La circolare AdE 26/E/2016 aveva precisato che la base imponibile per l’applicazione dell’imposta di registro è costituita dal valore normale del bene immobile, determinato con le stesse regole previste per l’applicazione dell’imposta sostituita dell’8% in capo alla società. Nell’esempio presentato, l’immobile oggetto di assegnazione è abitativo, e ipotizzando che l’impresa assegnante/cedente non sia un’impresa di costruzioni/ristrutturazione di beni che ha ceduto/assegnato il bene entro i 5 anni dall’ultimazione dello stesso, ai sensi dell’art. 40 Dpr 131/1986 (principio di alternatività Iva- registro), le imposte d’atto da versare sono determinate nella seguente misura:
Registro: 9%/2= 4,5% (dimezzata per effetto della norma di legge)
Ipotecaria: Euro 50,00
Catastale: Euro 50,00
Totali imposte indirette= 80.000 *4.5%= 3.600 + 50 + 50= Euro 3.700,00
Assegnazione agevolata e cessione agevolata: tassazione diretta e indiretta
Ricapitolando, in caso di assegnazione/cessione al socio di immobile abitativo da parte di impresa non costruttrice le imposte da versare sono le seguenti:
Assegnazione agevolata
Imposte dirette: 20.800+19.500= 40.300
Imposte indirette: 3.700
Cessione agevolata
Imposte dirette: 0
Imposte indirette: 3.700
In quest’ultimo caso a differenza del primo, il socio deve finanziariamente pagare l’immobile alla società.
Conclusione
Nell’esempio presentato, dal punto di vista fiscale la convenienza ricade sulla cessione agevolata in quanto a fronte di un immobile estromesso del valore commerciale di Euro 300.000 le imposte da versare sono di Euro 3.700; diversamente in caso di assegnazione le imposte da versare sono di Euro 44.000.
Dal punto di vista finanziario invece la cessione agevolata richiede un impegno finanziario da parte del socio assegnatario in quanto la cessione è equiparata ad una compravendita immobiliare; l’impegno finanziario non deve essere inferiore al valore catastale, questo per non incorrere in contestazioni da parte del fisco, mentre in caso di assegnazione agevolata, essendo l’operazione equiparata ad un dividendo in natura, il socio non deve impegnarsi finanziariamente. L’impatto fiscale dell’operazione subisce delle sfumature differenti in relazione: alla natura dell’immobile da assegnare/cedere; alla natura delle riserve da annullare in caso di assegnazione del bene; alla differenza tra il valore di mercato e il valore catastale dell’immobile oggetto di assegnazione/cessione.
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